CONSERVAZIONE BENI CULTURALI ECCLESIASTICI
NORME AMMINISTRATIVE PER IL RESTAURO
Gli interventi volti alla salvaguardia, alla conservazione e alla valorizzazione di beni immobili o mobili di interesse, artistico, storico o culturale appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche sono soggetti tanto alla normativa canonica che a quella civile. Un bene appartenente ad enti e istituzioni ecclesiastiche è sottoposto per legge a tutela se ha 70 anni, se bene immobile, o 50 anni, se bene mobile di autore non vivente.
La corretta procedura prevede che il parroco/legale rappresentante dell’ente ecclesiastico presenti istanza per ottenere l’AUTORIZZAZIONE CANONICA e l’AUTORIZZAZIONE CIVILE.
Autorizzazione canonica
Per gli atti di straordinaria amministrazione per le persone giuridiche soggette all’Ordinario diocesano è prevista l’autorizzazione canonica. Sono atti di amministrazione straordinaria l’esecuzione di lavori di costruzione, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo, straordinaria manutenzione di qualunque valore nonché ogni atto relativo a beni immobili o mobili di interesse, artistico, storico o culturale.
– Modulo per autorizzazione canonica con copertura finanziaria _MR01;
MR01_con copertura finanziaria
– Modulo per autorizzazione canonica senza copertura finanziaria_MR02;
MR02 _senza copertura finanziaria
Autorizzazione civile
Lo Stato italiano esercita la tutela del patrimonio culturale di proprietà pubblica e privata ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137; l’Intesa del 26 gennaio 2005 tra il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche dispone che sia il Vescovo diocesano, attraverso l’Ufficio dei Beni culturali diocesani, e non il singolo Parroco o Rettore di chiesa a inoltrare la richiesta di autorizzazione civile alla Soprintendenza. Pertanto la consuetudine dei Parroci amministratori di rivolgersi direttamente alle Soprintendenze competenti in occasione di progetti di interventi di conservazione o di valorizzazione di beni culturali costituisce la mancata osservanza delle norme relative.
– Richiesta trasmissione progetto di restauro per autorizzazione civile beni mobili_MR03;
– Richiesta trasmissione progetto di restauro per autorizzazione civile beni immobili_MR04;