le iniziative

Nel corso del convegno diocesano sull’impatto delle migrazioni nella vita della Chiesa di Asti il sociologo prof. Maurizio Ambrosini ci ha mostrato come l’idea che sia in atto una invasione da parte degli immigrati, non abbia fondamento. Nonostante ciò la percezione della gente è diversa, per cui il tema è oggi molto conflittuale. I recenti bandi pubblici per l’accoglienza dei richiedenti asilo, frutto della politica che ha sostenuto le paure verso i migranti, hanno ridotto drasticamente i rimborsi spese agli enti che si impegnano a gestire la prima accoglienza e soprattutto ne hanno modificato il modello: da accoglienza finalizzata all’integrazione ad accoglienza ferma all’attesa di un riscontro sul diritto a permanere legalmente nel nostro Paese. Un modello che favorisce economicamente l’accoglienza in grandi strutture piuttosto che in appartamenti e che si limita a fornire beni di prima necessità, servizi di mediazione linguistico-culturale, assistenza sociale, sanitaria e legale. Da tale modello sono esclusi l’insegnamento della lingua italiana ed ogni altra attività utile all’integrazione. Come dire: li accogliamo e mentre si attende l’esito della domanda di asilo politico li si mantiene. Se poi la domanda è negativa li si invita ad abbandonare il Paese e se invece è positiva li facciamo uscire dall’accoglienza senza dar loro gli strumenti necessari per potersi inserire ed integrare.

La Chiesa di Asti, attraverso la Caritas diocesana, attiva sul fronte dell’accoglienza richiedenti asilo sin dal 2011, ha fatto la scelta, nonostante i tagli, di continuare ad accogliere i richiedenti asilo che la Prefettura vorrà assegnare ma di non aderire al modello proposto. Si è scelto di continuare ad accogliere per piccoli gruppi  e in appartamenti e di fornire, con risorse proprie, tutti quei servizi indispensabili per accompagnare il migrante in un percorso di autonomia e di buon inserimento nella società.   L’acquisizione della lingua italiana è il primo passo che ogni straniero deve compiere se vuole immaginare di integrarsi ed è per questo che ogni mattina dalle 9 alle 12 insegnanti di italiano si dedicano a questo servizio. L’esperienza ha insegnato inoltre che i migranti inseriti in reti di relazioni amicali hanno più possibilità di integrarsi e di accedere ad un lavoro. I volontari che si dedicano a loro, oltre ad essere la loro famiglia qui, sono infatti un ottimo veicolo per agevolare l’incontro con aziende e per costruire insieme una società più solidale, unita e sicura. Infine l’investimento in corsi di formazione specifici per alcuni mestieri e soprattutto i tirocini formativi in azienda hanno permesso il raggiungimento dell’autonomia abitativa ed economica di molti migranti accolti. Accogliere è per un cristiano un gesto carico di significato. Con l’accoglienza si diventa custodi della vita di un altro, delle sue difficoltà e speranze ma perché il gesto sia completo è necessario l’accompagnamento verso l’autonomia.

La campagna di avvento dal titolo “Venne ad abitare in mezzo a noi” vuole essere uno stimolo per le nostre comunità per trasformare la paura in forza della carità, per farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce nel trovare porte chiuse, per diventare protagonisti dell’ospitalità.

Concretamente si propone alle singole comunità un duplice gesto:

– una colletta per sostenere economicamente i necessari servizi  finalizzati all’integrazione dei richiedenti asilo: provvedere il materiale per i corsi di italiano, sostenere i corsi di formazione e i tirocini formativi in azienda.

– impegnarsi direttamente nell’accoglienza, con attività di volontariato, a favore dei richiedenti asilo. A tal fine durante il tempo d’Avvento la Caritas diocesana si mette a disposizione delle comunità parrocchiali per incontri di riflessione, sensibilizzazione e formazione.

Buon cammino, verso il Natale!                                                         Beppe Amico         

Per offerte:  Causale: Avvento 2019

Bonifico bancario a favore della Caritas Diocesana di Asti: Codice IBAN IT17S0623010320000046398437, Cariparma, Corso Alfieri n. 213, Asti;

 

INIZIATIVE CARITAS NEL TEMPO DI AVVENTO

 

Domenica 1 Dicembre: nel tardo pomeriggio la comunità della Cattedrale e il movimento dei Focolarini daranno il loro benvenuto a due famiglie eritree in arrivo con i corridoi umanitari. Dopo un periodo di preparazione giunge il momento per dare inizio ad una esperienza di accoglienza, condivisione ed accompagnamento. Comunità che hanno scelto di mettersi in gioco testimoniando un modello di accoglienza a migranti che arrivano attraverso vie legali e sicure. Sale così a quattro il numero delle comunità impegnate in questa sperimentazione che sta coinvolgendo 47 Diocesi in tutta Italia. Anche la comunità di Cisterna ha maturato la decisione di accogliere con i corridoi umanitari e si è candidata per gli arrivi della primavera 2020.  Tutte le comunità che desiderano confrontarsi sul tema con incontri specifici possono rivolgersi alla Caritas diocesana.

Lunedì 16 dicembre alle ore 21.00 tutti coloro che sono impegnati nel settore della carità sono invitati a partecipare ad un incontro di preghiera al Santuario della Madonna del Portone.  Don Igor Sciolla condurrà una meditazione sulla relazione con i più poveri alla luce di un brano della Parola di Dio. Al fine di coinvolgere più persone nel servizio verso i più poveri ogni partecipante è invitato ad estendere l’invito ad amici e conoscenti non ancora impegnati in servizi di carità.

Una bancarella con i prodotti preparati nel Centro diurno per senza dimora Il Samaritano sarà itinerante in città per sensibilizzare sull’importanza di non essere indifferenti a chi vive in povertà assoluta e per raccogliere offerte. L’itinerario è il seguente: domenica 1 Dicembre: Portacomaro Stazione –  Domenica 8 dicembre: Viatosto – Domenica 15 dicembre Don Bosco – Domenica 22 dicembre: San Pietro.

Il giorno di Natale, come gli anni scorsi, i senza dimora che frequentano il centro diurno Il Samaritano saranno invitati a pranzo nella parrocchia di Santa Caterina.