San Francesco di Sales e noi

Quest’anno si celebra il centenario della proclamazione di san Francesco di Sales a patrono dei giornalisti e degli scrittori. La vita e la missione del Santo Vescovo di Ginevra sono sottolineate da papa Francesco, nella lettera apostolica del 28 dicembre u.s. ”Totum amoris est” (Tutto appartiene all’amore),  come «modello di dolcezza», un esempio da seguire per la sua fede umile e caritatevole  che è prima di tutto un atteggiamento del cuore.

Sensibilità ripresa nel tema che papa Francesco ha scelto per la 57.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di quest’anno: “Parlare col cuore”, collegato idealmente a quello del 2022 “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, per inserirsi positivamente nel cammino che condurrà alla celebrazione del Sinodo della Chiesa Universale ad ottobre 2023. Parlare con il cuore significa “rendere ragione della speranza che è in noi” e farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro. In un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da dibattiti esasperati che esacerbano gli animi.

Una consolidata e positiva consuetudine realizza, nel giorno in cui si ricorda san Francesco di Sales, un incontro del Vescovo di Asti con gli operatori della comunicazione. È una bella tradizione che ogni anno offre a tutti l’opportunità di un positivo scambio di opinioni, a ruota libera, sui temi dell’informazione, amplificati dal crescente diffondersi della comunicazione digitale.

L’appuntamento di quest’anno, programmato per martedì 24 gennaio alle ore 18 in Vescovado, consentirà di ripercorrere l’anno appena trascorso, unico ed irripetibile per la Diocesi, per la Chiesa locale e per la Comunità astigiana tutta: l’arrivo di papa Francesco ad Asti!

Ciò che abbiamo vissuto e documentato è stato un grande abbraccio collettivo che ha riscaldato la fede di tutti e ha permesso di riscoprire opportunità nuove per il cammino futuro della nostra comunità.

Asti ha incontrato papa Francesco, venuto a ritrovare “il sapore” delle sue radici. Noi Astigiani abbiamo fatto un passo in avanti e il Santo Padre si è buttato nelle nostre braccia: l’incontro tanto atteso si è realizzato.

La nostra terra, normalmente così pacata e tranquilla, ha espresso a pieno tutta la sua capacità di gioia ma, rileggendo alcuni passi dell’omelia in duomo della solenne celebrazione del 20 novembre u.s., scopriamo come le parole del Papa siano “invito” ad essere attenti alle necessità e alle difficoltà del nostro presente, in un tempo in cui si vive il cammino sinodale. Un percorso di Chiesa in ascolto, di apertura e dialogo.

Quali sono le prospettive per la comunità dei cattolici astigiani, quali gli obiettivi della nostra Chiesa e quali i semi che verranno raccolti dalla visita del Pontefice?

Su questi temi, molto concreti e molto vicini all’ esperienza di ciascuno di noi, ma soprattutto molto presenti nell’agenda professionale degli operatori della comunicazione, si potrà sviluppare l’incontro con il vescovo Marco, tenendo lo sguardo a san Francesco di Sales “che, per la sua tenace coltivazione del vissuto aveva avuto la nitida percezione del cambiamento dei tempi. Lui stesso non avrebbe mai immaginato, di riconoscervi una tale opportunità per l’annuncio del Vangelo. La Parola che aveva amato fin dalla sua giovinezza era capace di farsi largo, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti, in un mondo in rapida transizione” (così scrive papa Francesco nella lettera Totum amoris est).

Un invito per noi a cogliere, nei cambiamenti di cui siamo protagonisti, i segni “belli” da comunicare.