VIA CRUCIS

Al Museo Diocesano è in corso, nel tempo di Quaresima e Pasqua di quest’anno, la mostra personale “Via Crucis, Xilografie di Giovanni Dettori.

Dopo due anni di silenzio forzato a causa della pandemia di Covid-19, il Museo Diocesano torna a confrontarsi con il Mistero della Passione di Gesù attraverso l’espressione artistica. Mai come nei due anni scorsi e ancora in queste ultime settimane, con una malattia che ha ucciso e continua a uccidere milioni di persone in tutto il mondo e una nuova cruentissima guerra alle porte dell’Europa, l’umanità intera è stata obbligata a caricare sulle proprie spalle il peso della croce e a mettersi in cammino. E quando quel fardello non è dolore fisico, diventa sofferenza dell’anima causata dalla paura, dal lutto e dall’incertezza per il futuro che la attende. Il dolore che fu di Gesù, uomo fra gli uomini, sulla via che lo condusse al salvifico sacrificio supremo diventa, oggi come sempre, il dolore dell’umanità tutta. Risuonano potenti, a tal proposito, le parole della preghiera recentemente composta dal vescovo di Napoli Domenico Battaglia e riproposta da papa Francesco nel corso di un’udienza generale: «Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi!»

«Guardatele queste pie donne che esclamano, non c’è alcun dubbio, “Fillu meu!”, perché tutti siamo madri quando qualcuno soffre così vistosamente davanti a noi. E la forza di queste incisioni di Dettori è magari proprio questa: il portato “sardo” della sua mano: la forza del segno, l’inchiostratura potente, certi volti e certe espressioni (che sono visive ma anche verbali) in qualche modo ambientano questa Passione in una terra che è riconoscibile, ma anche comune. Voglio dire che stavolta le radici sarde non fanno velo alla qualità del risultato: sono un tutt’uno, e magari perché l’incisore ha sovrapposto quella Via Crucis a quella di una terra, la sua terra, che di stazioni di dolore ne ha passate tante». (Stefano Salis)

Giovanni Dettori è nato a Sassari nel 1972 e risiede a Porto Torres. Nell’anno accademico 1998-1999 ha conseguito il Diploma di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari. Nel 1999 ha partecipato ad uno stage d’incisione presso EXMA Cagliari con il maestro argentino Oscar Manesi. Incisore e disegnatore, pratica l’attività calcografica dal 1998 ed opera con tutte le tecniche. Stampa in proprio. Dal 1998 ha allestito numerose personali e collettive. Grazie all’incontro con Hiroaki Asahara, artista giapponese residente in Piemonte, ha appreso il metodo di creazione di carta tipica giapponese. Grazie a questa esperienza può realizzare la carta che utilizza per le sue stampe calcografiche e xilografiche.

Il percorso espositivo, con il patrocinio di Regione PiemonteProvincia di AstiComune di AstiAssociazione Musei Ecclesiastici Italiani e Progetto Città e CattedraliAssociazione Nazionale Incisori Contemporanei, è curato da Gianfranco Schialvino.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 15 maggio 2022 con il seguente orario: venerdì 16-19, sabato e domenica 9,30-13 e 16-19, nei restanti giorni della settimana su prenotazione all’indirizzo museo@sicdat.it oppure al 351.707.7031. Possibilità di visite guidate su prenotazione.

Per tutta la durata dell’evento l’ingresso al Museo Diocesano sarà con offerta libera

Per ulteriori informazioni: bit.ly/ViaCrucisDettori