Molto opportunamente la Gazzetta d’Asti (n. 29 del 29 luglio 2022) dedica il focus settimanale all’ambiente, evidenziando come il 28 luglio 2022 sia il giorno denominato Earth Overshoot Day. E’ il segno del più grande deficit ecologico degli ultimi 50 anni. L’Earth Overshoot Day è il giorno in cui l’umanità ha esaurito tutte le risorse che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni.
La data, che muta di anno in anno a seconda della rapidità con cui le risorse vengono sfruttate, viene calcolata dal Global Footprint Network (GGN), organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale.
Quest’anno, rispetto al 2021, la giornata cade ben 156 giorni prima della fine dell’anno, il che significa che la situazione è in peggioramento. Un triste bis rispetto al 2018, altro anno in cui la soglia dello sfruttamento era arrivata molto presto. Nel 2020, invece, complice la pandemia da covid-19, la giornata era caduta il 22 agosto, il che sembrava aprire buone prospettive. Ma così non è stato: secondo il GFN, infatti, oggi la popolazione mondiale sta consumando il 74 per cento in più di quanto gli ecosistemi riescono a rigenerare, ovvero l’equivalente di 1,75 pianeti all’anno. E se l’andamento dei consumi resta lo stesso, tale cifra dovrebbe salire a due pianeti entro il 2030.
E’ opportuno ricordare, e segnalare, il primato negativo di “maglia nera” all’Italia annoverata tra i Paesi in cui l’Overshoot Day, quest’anno, è arrivato prestissimo, addirittura il 15 maggio.
All’origine dell’esaurimento delle risorse, ci sono i cambiamenti climatici con tutte le loro conseguenze: caldo anomalo, incendi, siccità e inondazioni, declino della biodiversità e un eccesso di gas serra nell’atmosfera.
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha recentemente affermato: «I nostri stili di vita, basati sulla produzione, il consumo, lo scarto e l’inquinamento, ci hanno portato a questo. Ora è il momento di trasformare il nostro rapporto con la natura».