Rendere vivo lo spazio liturgico

Venerdì 16 settembre, nell’ambito dell’iter del concorso per l’adeguamento liturgico della Cattedrale di Asti, si terrà una giornata di formazione esclusivamente dedicata ai gruppi selezionati nella prima fase dei lavori della giuria, svoltisi lo scorso mese di luglio. Saranno presenti ad Asti, assieme ai componenti della giuria, il direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto, don Luca Franceschini, e il direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale, don Alberto Giardina, in quanto il bando è promosso dalla Conferenza Episcopale italiana e, come ormai dovrebbe essere noto, la diocesi di Asti è risultata tra le vincitrici.

La mattinata, dopo i saluti di rito, prevede una tavola rotonda dove a prendere la parola saranno Mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti, che parlerà dell’ecclesiologia diocesana. A seguire un intervento della professoressa Mariarosa Poggio sulla vita religiosa astigiana. Seguiranno poi gli interventi di don Luca Franceschini e di don Alberto Giardina, rispettivamente sui risvolti nazionali del bando della Cei per l’adeguamento liturgico e sui vincoli progettuali e le linee di indirizzo dal punto di vista liturgico. Dopo un intervento dell’architetto Marialaura Roselli in merito agli aspetti procedurali della seconda fase del concorso, l’ufficio liturgico diocesano – mediante l’ausilio di un video che mostrerà alcuni spezzoni di celebrazioni in Cattedrale – evidenzierà gli aspetti celebrativi nella chiesa stessa che sarà oggetto di studio per l’adeguamento.

Nel pomeriggio i gruppi parteciperanno ad una visita guidata alla Cattedrale e, dopo un tempo riservato ancora ad alcune valutazioni di carattere tecnico, la giornata si concluderà con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Marco.

Mons. Prastaro invita i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i fedeli laici che ne avranno la possibilità a partecipare, venerdì 16 settembre, alla celebrazione in Cattedrale che avrà inizio alle ore 17.  Come il vescovo ha scritto nella lettera di invito rivolta ai sacerdoti e ai religiosi, se “obiettivo del progetto è adeguare e ristrutturare uno spazio liturgico, compito della comunità diocesana sarà quello di renderlo vivo con le sue celebrazioni”. Ecco il motivo per cui la giornata di studio si concluderà con la celebrazione dell’Eucaristia: non un evento formale, ma la volontà di pregare e celebrare in uno spazio che è vivo ed è da rendere vivo proprio mediante la partecipazione del popolo di Dio. Inoltre, trattandosi della chiesa Cattedrale, che è la chiesa madre della Diocesi, è auspicio di tutti che l’intera comunità diocesana si senta coinvolta in questo processo di rinnovamento.

don Lorenzo Mortara