buone pratiche e conversione

“Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro, #tuttoèconnesso”, è stato questo il titolo dato alla 49esima Settimana Sociale dei Cattolici italiani. Dal pomeriggio di giovedì 21 alla mattina della domenica 24, oltre 90 vescovi, altri 670 delegati tra sacerdoti, religiosi e laici, provenienti da 220 diocesi italiane, si sono soffermati a riflettere sulla necessità di intervenire prontamente per la salvaguardia del pianeta, insieme con numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo del lavoro.

La nostra Diocesi ha partecipato con il vescovo Marco e i 3 delegati diocesani: Silvia, Lorenzo e Francesco: “abbiamo potuto sperimentare un’esperienza di Chiesa che cammina anche alla ricerca di nuovi processi per coniugare ambiente, lavoro e sviluppo e dare speranza alle generazioni future.”

Molto significativa è stata la presenza di tanti giovani, impegnati con la loro “freschezza” ma anche con professionalità, a dare il proprio contributo per rimettere il valore della fraternità al centro dell’economia ed affrontare la crisi economica, alcuni di essi provenivano dall’esperienza “Economy of Francesco”, evento online che ha visto giovani economisti confrontarsi sull’economia sostenibile, nel 2020.

Il Comitato Scientifico e organizzatore che ha preparato la Settimana Sociale ha scelto la città di Taranto perché, come ha ricordato l’Arcivescovo della città, Mons. Filippo Santoro è “un luogo in cui le scelte di politica economica e sociale hanno creato divari profondissimi tra gli uomini ed oltraggiato la Terra”. La città ed i suoi abitanti sopportano da anni il peso dello sviluppo, a partire dalla sua zona industriale, a scapito della salute dell’uomo e dei danni ambientali enormi.

Per noi i giorni vissuti alla 49esima Settimana Sociale sono stati sicuramente un’occasione per sperimentare la bellezza di camminare insieme come cattolici; pur avendo diverse provenienze, nel corso dei lavori di gruppo, abbiamo avuto la conferma che le problematiche e le difficoltà sono comuni, ma c’è anche molta voglia di scendere in campo per far fronte comune e fare in modo che il nostro territorio possa risollevarsi. Asti non ha la stessa situazione ambientale di Taranto, ma nessuno è escluso dall’urgenza di intraprendere la strada della transizione ecologica.

La nostra speranza e il nostro obbiettivo sono quindi quelli di poter, attraverso una stretta collaborazione con le parrocchie e le comunità presenti sul territorio, avviare una “restituzione” a tutta la comunità diocesana, e non solo, dei temi e delle proposte emerse nei quattro giorni di permanenza a Taranto ed impegnarci perché le proposte trovino piena realizzazione perché non c’è più tempo.

La Delegazione di Asti