Sinodiamo con … tre cantieri

I referenti diocesani per il Sinodo informano che continua la fase narrativa del Sinodo e ci dicono: buon inizio delle attività pastorali e buon…Sinodo a tutti! Eccoci nuovamente a parlare di Sinodo, perché le nostre conversazioni non finiscono… Vi ricordiamo che l’intero percorso prevede uno sviluppo in cinque anni, con un’articolazione in tre fasi: narrativa (2021-2022, 2022-2023, quella che stiamo vivendo), sapienziale (2023-2024) e profetica (2024-2025). Perciò, cari amici delle parrocchie, delle associazioni, eccoci ancora qui, perché far Sinodo significa rendere nostra la Chiesa tutta, significa riflettere insieme per il gusto di ragionare e individuare insieme delle soluzioni. Noi referenti, con il prezioso aiuto di don Marco Andina, il vicario, e di don Luca Solaro, ci siamo avviati dopo le vacanze sulla strada della prosecuzione della prima fase: abbiamo ricevuto materiali, avremo un incontro online col gruppo di lavoro CEI, abbiamo un prezioso video nazionale che vi sarà proposto nelle sedi apposite. Ricordate la Sintesi ragionata che, grazie a voi tutti, riuscimmo a mettere insieme e ad inviare a Roma? Potete leggere tutto sul sito della diocesi: ebbene, le nostre risultanze coincidono perfettamente con la Sintesi nazionale pervenutaci, che riguarda tutte le diocesi italiane. Siamo in linea con gli altri cattolici italiani, abbiamo gli stessi problemi e le medesime necessità e opportunità. Anche questo documento, se vorrete, potrà essere divulgato: chiedetecelo e ve lo invieremo, oppure, ancora meglio, invitateci e ne parleremo.

Cosa fare ora? Come ci muoveremo durante questo nuovo anno pastorale? Siamo ancora in attesa delle indicazioni metodologiche dettagliate, che ci saranno comunicate sabato 3 settembre, ma conosciamo la direzione da prendere: i Cantieri di Betania. Ricordate Lc 10, 38-42? Marta e Maria, l’operosità di Marta e la calma e riflessione di Maria? Si lavorerà proprio su questo: il cantiere della strada e del villaggio, il cantiere dell’ospitalità e della casa e il cantiere delle diaconie e della formazione pastorale. Questi contenuti riecheggiano le nostre interessanti conversazioni, quando nelle parrocchie ci si incontrò e si dialogò. Naturalmente, non vogliamo essere i classici “anziani che osservano i lavori dei cantieri”… Noi vedremo di impegnarci per essere sia Marta, sia Maria e offrire soluzioni ai problemi. “Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la Sua parola…” La scena è dinamica, c’è un cammino insieme a Gesù, un sinodo, ma il cammino richiede una sosta, desidera una casa, reclama dei volti: Marta e Maria aprono la loro casa. Le nostre comunità sono ospitali? Sono case di Betania? Le nostre case sono Chiesa domestica?

“Maria…seduta ai piedi del Signore ascoltava la Sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi…” Due dimensioni dell’accoglienza, il servizio deve radicarsi nell’ascolto e qui si dipana tutto l’ambito del servizio come cantiere diaconie e formazione spirituale. Tante le domande su cui riflettere: come evitare il “martalismo”? Come liberarci per conquistare il tempo per le relazioni? Come coinvolgere le famiglie nell’accompagnamento dei presbiteri? Questi sono solo alcuni degli spunti che i cantieri ci suggeriscono: come referenti siamo a vostra disposizione, cari amici. Vi sarà inviata lettera con invito alla messa del 25 settembre, celebrata dal Vescovo, al Santuario della Madonna del Portone: con quella celebrazione il vescovo darà inizio al nuovo anno pastorale e … sinodale. Crediamoci ancora e costruiamo soluzioni nei nostri cantieri! A presto.