Una chiesa sinodale

Inizia, domenica 17 ottobre ad Asti, il cammino sinodale con la solenne celebrazione in cattedrale delle 10,30 presieduta dal Vescovo Marco.

Un cammino di chiesa che il Vescovo ci invita a vivere con intensità; ecco le sue parole:

“Dio, da sempre, si comunica a noi, si fa vicino, parla alla nostra vita e della nostra vita. Dio ha parlato a noi e si è fatto conoscere nel suo Figlio Gesù.

Dio ci parla nella sua Parola, in quella Bibbia che, appunto, contiene le sue Parole. Grazie al suo Spirito Egli ci parla attraverso l’esperienza della vita della Chiesa, l’esperienza dei tempi passati e l’esperienza che oggi viviamo. Dio, attraverso il suo Spirito, ci parla nella storia che stiamo vivendo, in questo tempo “secolarizzato” e segnato dalla “fine della cristianità” con tutte le sue domande, inquietudini e contraddizioni.  E poi ancora, Dio ci parla attraverso la vita delle persone che incrociamo nel nostro cammino, anche di quelle che a Lui sono più lontane e indifferenti. Ogni persona è un modo in cui Dio dice qualcosa al mondo e alla nostra vita.

In questo orizzonte di un Dio che, nello Spirito, parla agli uomini, si inserisce il senso del Sinodo. Sinodo è “camminare insieme” per ascoltare quanto Dio ci dice qui e oggi, per ascoltare insieme ogni voce del Signore perché nessuna voce è irrilevante o inutile.

Iniziamo in questi giorni il cammino del Sinodo universale dal titolo “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione”. Iniziamo in questi giorni il cammino sinodale della Chiesa Italiana. Questi inizi ci richiamano ad un cammino che da due anni abbiamo iniziato insieme ai consigli diocesani, chiedendoci come deve essere e cosa deve fare oggi la nostra Chiesa astigiana.

Cosa ci sarà chiesto in questo tempo di Sinodo? Di ripensare al nostro modo di essere Chiesa, al nostro modo di vivere, testimoniare e annunciare il Vangelo. Questo ci chiederà di ascoltare tutti, di camminare e rinnovarci avendo il coraggio di uscire dal “si è sempre fatto così” (espressione che papa Francesco definisce “un veleno nella vita della Chiesa”).

Il Sinodo, che è camminare insieme, ci chiede di fare tutto ciò coinvolgendo più persone possibili, non solo coloro che “sono di casa” nelle nostre comunità, ma chiunque voglia con noi interrogarsi, con chiunque senta il desiderio di aiutarci a cogliere la voce di Dio per la nostra Chiesa.

Mi auguro che questo lungo cammino che affronteremo sia proprio un “prenderci un tempo per incontrare il Signore e favorire l’incontro tra di noi”.

Papa Francesco, nell’introdurre l’apertura del Sinodo ci dice: “Il Sinodo non è un parlamento, il Sinodo non è un’indagine sulle opinioni; il Sinodo è un momento ecclesiale, e il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non cè lo Spirito, non ci sarà Sinodo”.

E proprio con una preghiera allo Spirito egli conclude la sua riflessione: Vieni, Spirito Santo. Tu che susciti lingue nuove e metti sulle labbra parole di vita, preservaci dal diventare una Chiesa da museo, bella ma muta, con tanto passato e poco avvenire. Vieni tra noi, perché nell’esperienza sinodale non ci lasciamo sopraffare dal disincanto, non annacquiamo la profezia, non finiamo per ridurre tutto a discussioni sterili. Vieni, Spirito Santo d’amore, apri i nostri cuori all’ascolto. Vieni, Spirito di santità, rinnova il santo Popolo fedele di Dio. Vieni, Spirito creatore, fai nuova la faccia della terra. Amen.

Buon cammino a tutti, e grazie a chi vorrà unirsi a noi in questa eccezionale esperienza di ascolto del Signore e della vita!”

+ Marco